Senza progetto, la speranza è una trappola.
L’editoriale di Stefano Casciani per disegno. la nuova cultura industriale vol. # 2 introduce a un numero ancora una volta attento alle tematiche sociali ed etiche che riguardano la progettualità dell’esistenza. In un’epoca difficile anche per un paese come l’Italia (ricchissimo di cultura progettuale ma povero nel tradurla in iniziativa economica) affascinano gli interventi di autori e artisti che da tempo propongono forti trasformazioni, per rivendicare il recupero di una dimensione etica sempre più incerta nella politica e nell’economia. Il personaggio centrale, cui è dedicata anche la “seconda copertina” disegnata da Roberta Savelli, è il designer Naoto Fukasawa, che racconta in una lunga intervista il suo approccio alla forma delle cose, illustrato dalle foto esclusive di Tamotsu Fujii. La sequenza dei Tre oggetti piatti è dedicata a prodotti che si riducono nelle dimensioni ma assottigliandosi acquistano più valore formale e funzionale. L’importanza ancora attuale della stampa nella comunicazione è raccontata da Paola Bellani nell’analisi WYSIWYG, su cataloghi e materiali su carta che le industrie del design continuano a produrre in alta quantità e qualità. Le nuove dimensioni dello spazio di lavoro sono descritte da Jean Nouvel nel progetto per il Salone del Mobile di Milano dedicato all’ufficio. Mentre la ricerca formale di Thom Mayne, al confine tra modellazione degli edifici e scultura vera e propria, è descritta in un saggio di Stefano Casciani. Dal documentario di Andrea Zittel sull’abitare il deserto con la casa da lei progettata alle riflessioni di Enzo Mari sull’oggetto d’affezione, dal “pronto intervento architettonico” per le città emiliane colpite dal terremoto, fino alle sofisticate tecniche di creazione in 3D di Adam Lowe, i contenuti ricchi e complessi fanno di questo terzo volume di disegno. la nuova cultura industriale un utile vademecum attraverso le complessità e le contraddizioni del design nel XXI secolo.